Vi è piaciuta? Vi siete almeno divertiti? Perché se questa per voi è stata una campagna elettorale o avete perso la memoria o venite da un pianeta in cui la politica non sanno cosa sia.
Come si può infatti definire campagna elettorale questo inutile berciare lungo quarantacinque giorni, questa pantomima di democrazia che abbiamo dovuto subire a tutte le ore del giorno e della notte? E per fortuna che quest’anno ci hanno di fatto risparmiato l’invasione della casella postale di materiali elettorali cartacei (sia benedetta la crisi ed internet).
Di fatto domani e lunedì siamo invitati a scegliere tra un amministratore di condominio emiliano, un altro amministratore di condominio raccomandato dall’europa, un vecchio megalomane incarognito dal tempo che passa, un masaniello ligure gonfio di livore e un triste magistrato che fa da coperchio a scarti della storia (e questo per citare solo i più noti e “pompati” dai mezzi di informazione).
Complimenti, bel parterre, sembra un discount di quelli di periferia, pieno di cose scadute e impolverate.
Siete davvero tentati da questa scelta? Vi sentite entusiasti di andare a prendere le schede elettorali?
Io no, lascio che questa compagnia si diverta senza di me, faccia i suoi danni (spero non irreversibili) ad un Paese già sfiancato da troppi decenni di indifferenza al potere. E mi rinchiudo autonomamente nella riserva “radicale”, quella della lista di scopo Amnistia, Giustizia Libertà. Perché come scriveva qualcuno qualche settimana fa su internet… “Per questo….. la lista di Pannella “Amnistia Giustizia e Libertà”. Per ricordare a tutti coloro che potranno sentire – e che spero ascoltino – che il rispetto dei diritti umani e il governo della legge sono, insieme alla separazione dei poteri, i migliori strumenti immaginati fino ad ora dall’Umanità per difendere i deboli e gli inermi dai prepotenti; da chi ritiene che “la ragione è del più forte”. Per assicurare la pacifica coesistenza; per assicurare una feconda e fraterna convivenza tra quelli che qualcuno ha efficacemente definito “stranieri morali”. Rinnegare questi principi significa preparare ulteriori sofferenze e altre morti, e non soltanto nelle carceri.”.
Ma soprattutto per gridare a questi loschi figuri che si preparano a sgovernarci di nuovo, con la forza di una matita copiativa ben usata “Io credo nella democrazia, e per questo non posso credere in voi”.
Buon voto. Ne abbiamo tutti bisogno…
Marco Di Salvo